Succhi di frutta senza zucchero: un’idea fresca e sana per i mesi più caldi.

Succhi di frutta senza zucchero: un’idea fresca e sana per i mesi più caldi.

Frutta da bere sotto l’ombrellone ma anche in città

Con l’arrivo della bella stagione e le temperature che si alzano, aumenta la nostra sete. E, con essa, il desiderio di rinfrescarsi sorseggiando qualcosa di dissetante, gustoso e, perché no, salutare. Per questo, in estate i succhi di frutta senza zucchero sono tra le bevande più consumate da grandi e piccini. Del resto, sono un’ottima soluzione: tanto sotto l’ombrellone, quanto in città. Li si può preparare in casa, in modo facile e veloce.

Ti sarà, tuttavia, capitato di leggere che i succhi di frutta fanno male alla salute. È vero? La risposta è no, come approfondiamo in questo articolo. I succhi di frutta, anzi, sono una buona fonte di nutrienti come vitamina C e potassio, indispensabili per il nostro benessere.

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Ragazza che sorseggia succo di frutta con una cannuccia

Succhi di frutta senza zucchero: è davvero così?

Quando si parla di succhi di frutta senza zucchero, bisogna fare attenzione a non cadere in una “trappola semantica”. La denominazione “succo di frutta” è riservata esclusivamente a prodotti costituiti solo da frutta spremuta (o pressata).

Questi sono composti, a loro volta, per circa il 90% da acqua, vitamine, sali minerali e fitonutrienti. Il resto sono zuccheri naturalmente presenti nel frutto di partenza. I succhi di frutta senza zucchero, dunque, non sono completamente sugar free. Contengono infatti saccarosio, fruttosio e glucosio, ovvero gli zuccheri naturali della frutta.

Con la dicitura “succhi di frutta senza zucchero” s’intendono tutti quei prodotti 100% frutta. Lo precisa la direttiva europea 2001/112, aggiornata nel 2012. Non è ammessa l’aggiunta di coloranti, conservanti, zuccheri extra e aromi, che invece si trovano in nettari o bevande alla frutta.

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Succhi di frutta e frutta fresca: qualità nutritive comuni ma anche differenze

Le qualità nutritive dei succhi di frutta senza zucchero (cioè 100% frutta) sono simili a quelle dei frutti da cui sono ricavati. Contengono infatti acqua, vitamine e micronutrienti come potassio e acido folico. L’apporto di vitamine varia dal tipo di frutta e dal suo grado di maturazione. Così come dalle modalità di trattamento e dai processi di preparazione del succo.

Di contro, nei succhi di frutta il contenuto di fibre è ridotto rispetto a quello di un frutto fresco. Inoltre, come abbiamo visto, bere succhi 100% frutta non significa consumare un prodotto sugar free. Ciò va tenuto in considerazione per il computo totale di zuccheri che è bene assumere giornalmente.

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Succhi di frutta: è bene sapere che…

Come sempre, equilibrio e moderazione sono le due coordinate di riferimento. Per gli zuccheri, l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di non superare il 10% delle calorie giornaliere totali. Tradotto: circa 50 g di zucchero per le donne e 70 g per gli uomini, a seconda di quanto si è attivi. L’equivalente di 10/14 cucchiaini.

La Società Italiana di Nutrizione Umana ha inquadrato il ruolo nutrizionale dei succhi 100% frutta nel contesto di una sana alimentazione. Dagli esperti arriva un via libera importante ai succhi di frutta senza zucchero. Ma:

  • nelle giuste quantità;
  • non devono sostituire il consumo di frutta e di acqua;
  • non vanno sommati all’assunzione di altre bevande zuccherate;

I succhi devono, inoltre, associarsi a un abbondante apporto di fibre alimentare da fonti naturali. La pera, in questo senso, dà il suo prezioso contributo. Come ormai saprai bene, è infatti ricca di fibre: circa 3,8 g per 100 g di prodotto. 

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Bambino che beve un succo di frutta aiutato dalla mamma

Succhi di frutta senza zucchero a neonati e diabetici: cosa fare?

Abbiamo, insomma, capito che non è vero che i succhi di frutta fanno male. Anzi, nell’ambito di una dieta varia ed equilibrata, possono dare il loro contributo. Ma cosa fare in casi specifici, per esempio con i neonati? La raccomandazione dei pediatri è di non introdurre queste bibite fino all’anno d’età. Successivamente si possono dare succhi 100% frutta, ma non più di 120 ml al giorno (circa mezzo bicchiere).

Un altro caso specifico è legato al diabete. Chi ne soffre può bere il succo di frutta. Ne parla un nuovo studio pubblicato sul Journal of Nutritional Science. Si evidenzia che il consumo di succo 100% frutta non è correlato all’aumento del rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. Per quanto visto finora, è meglio optare per i succhi di frutta senza zucchero. Prestando, in questo caso, ancor più attenzione e scegliendo frutta con basso indice glicemico e tante fibre. Sì, è proprio l’identikit della pera!

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Come preparare un succo alla pera fatto in casa a regola d’arte

Bicchiere con succo di frutta

 Un succo di frutta fatto in casa è una bella idea. Permette, infatti, non di utilizzare materie prime di cui si conosce l’origine. Ed è anche un modo per “scegliere il processo di produzione” e, quindi, non aggiungere zuccheri. In questo modo si potranno ottenere succhi buoni, salutari e genuini.

Detto, fatto: preparare un succo di pera in casa è un gioco da ragazzi. Per 500 ml servono 400 g di polpa di pera (2-3 frutti) e 100 ml di acqua. La pera ideale per un succo di frutta? La Williams per la sua versatilità. La Carmen, fresca e succosa, considerata da molti “la regina dell’estate”. Ma anche la Decana, ricca di aromi e fondente.

 

  • Inizia lavando, sbucciando e tagliando a dadini le pere privandole del torsolo e dei semi. Tieni, invece, la buccia: buona parte delle fibre, infatti, si trova proprio qui!
  • Metti i dadini in un frullatore e trita fino a ottenere un composto cremoso;
  • versa il composto in un colino a maglie strette e filtra con l’aiuto di un cucchiaio;
  • aggiungi l’acqua alla polpa che hai ottenuto e mescola bene, amalgamando il tutto.

 

Et voilà! Se vuoi, puoi aggiungere anche qualche verdura, per esempio sedano o carota. In questo modo si può ridurre l’impatto calorico del succo senza alterarne il sapore.